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Racconti di viaggio
Mariette e la Vergine dei Poveri

Rapidi i chilometri scorrevano sotto i pneumatici e rapidi i cartelli di tante città scomparivano dietro i finestrini dell’auto, Como, Lugano, Luzern, Basel, Strasbourg, Metz, Luxembourg, Liège.

Quando arrivo a destinazione sono le sette di sera ed i due negozietti che lambiscono un lato del piazzale sono già chiusi, mentre timida lampeggia l’insegna dell’unico hotel.

Parcheggio l’auto, chiedo indicazioni ad un passante e mi inoltro curioso dentro un verdeggiante bosco. Dopo pochi passi trovo quanto cercavo: Maison Beco recita l’insegna sulla facciata di una modesta casetta in mattoni, costruita dal padre di Mariette. Di fronte ad essa un’umile cappella, talmente piccola che stenterebbero ad entrare una dozzina di persone, richiama ogni anno decine di migliaia di pellegrini.

Dopo tanta attesa, finalmente corono il desiderio di venire a pregare in questo umile santuario, e mi inginocchio devotamente nella modesta cappella oramai deserta.

Socchiudo gli occhi e cerco di immaginare come poteva essere questo luogo il 15 gennaio del 1933, alle sette di sera, quando la piccola Mariette dice a sua mamma “Vedo una Signora nel giardino” avvolta da una grande luminosità, ma non ottiene il permesso di uscire. Tre giorni dopo, sempre alle sette di sera, la bimba di undici anni è in ginocchio con le mani giunte nel punto in cui ha avuto la prima apparizione, e prega nella gelida e buia notte; ad un tratto lascia il giardino e si dirige a poche decine di metri, dove la “Signora” la chiama; lì si inginocchia presso un fossato ed obbedisce alle indicazioni dell’Apparizione: “Immergi le mani nell’acqua”. Queste apparizioni si ripeteranno per otto volte, fino al 2 marzo dello stesso anno. Alla domanda della giovanissima Mariette “Chi siete, bella Signora?” lei risponde “Io sono la Vergine dei Poveri”, mentre all’altra domanda “Che cosa desiderate” lei risponde “Desidererei una piccola cappella”. Così è stato davvero, la piccola costruzione di fronte all’abitazione di Mariette è stata inaugurata a tempo di record nell’agosto del 1933, ed oggi è ancora come allora.

“Questa sorgente è riservata per tutte le nazioni, per dare sollievo agli ammalati” aveva detto la Vergine durante la terza apparizione, e quando riapro gli occhi mi accorgo che ciò è successo davvero, a giudicare dalle migliaia di piastrelle di ex-voto che tappezzano pareti e soffitto della cappella, così come le tante stampelle che si vedono nei due angoli dietro l’altare.

Ripercorro anch’io i passi di Mariette e giungo alla fontana, sopra alla quale campeggia la bellissima statua della Madonna. “Poussez vos mains dans l’eau” recita la scritta sul basamento, e così faccio anch’io, ripetendo il gesto che una schiera infinita di malati, disabili e semplici pellegrini provenienti da ogni nazione del pianeta hanno eseguito in tutti questi anni, obbedienti alle indicazioni di quella Vergine apparsa alla piccola Mariette tanti anni prima.

Sull’acqua della fontana si riflettono le fiammelle di centinaia di candele poste alle mie spalle, lasciate dai pellegrini che mi hanno preceduto, per prolungare la propria preghiera. In questo contesto fantastico ripenso ancora ai fatti di allora, alle cadute di Mariette lungo il percorso suggerito dalla Madonna, che sono come le cadute della nostra vita, i momenti di sconforto, le prove che ci abbattono, gli errori della nostra fragilità umana, ma se sappiamo rialzarci possiamo arrivare alla sorgente: attraverso la Vergine possiamo giungere a Cristo, fonte i vita eterna.

Quando, alcuni giorni dopo l’arrivo, sono costretto a lasciare a malincuore il santuario per tornare a casa, passo davanti al cartello che indica il nome del paesino: Banneux, “luogo banale” nel significato del tempo, perché veniva offerto gratuitamente ai più indigenti per mitigare la povertà in quanto davvero non valeva nulla, essendo solo fango ed alberi. In questo luogo banale è successo un fatto tutt’altro che banale e da allora ogni giorno si verificano conversioni, guarigioni, sollievi delle sofferenze ed altri miracoli che rimangono segreti nei cuori dei fedeli!

Gabriele Torresan

 



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